
Campetti da basket e street art: 5 esempi tutti italiani
Mentre stanno per essere ultimate, e lentamente svelate, le opere di street art dello StreetArtBall project, giriamo l’Italia alla scoperta di altri esempi e storie di campetti (playground) da basket, protagonisti di splendidi interventi di rigenerazione urbana.
Queste opere d’arte pubblica, fruibili da tutti gratuitamente, non solo migliorano l’impatto visivo di uno spazio altrimenti grigio e dismesso, ma anche la qualità dei momenti di aggregazione giovanile. L’esplosione di colori e di forme, la comunicazione di un messaggio forte, di rinascita e cambiamento, rendono questi campetti nuovi punti di riferimento del quartiere di cui tornare a prendersi cura.
TELLAS, Blooming Playground, Torino
Realizzato negli spazi dell’ARTiglieria Con/temporary Art di Torino, l’intervento di Tellas riporta la vegetazione all’interno del complesso che ospiterà Paratissima Art Station, esposizione dedicata a gallerie d’arte e artisti indipendenti. L’artista ha trasformato la corte interna degli spazi dell’ex Accademia Militare in uno sgargiante campo da basket che ricorda un rigoglioso giardino fiorito. Il playground sarà un campo non regolamentare che verrà utilizzato nel tempo per varie attività coordinate da PMS Basketball.
Truly Design, Playground, Scuola media Drovetti, Torino
Rimanendo a Torino, non si può non citare il playground frutto di una collaborazione che ha coinvolto, tra gli altri, lo IED di Torino, l’associazione ARTECO, il Liceo Artistico Cottini e il collettivo di street artist Truly Design Studio. Attraverso un workshop partecipato, per ragazzi dai 10 ai 20 anni, si è attivato un processo culminato nella creazione di un playground aperto ai cittadini all’interno degli spazi della scuola media Drovetti.
La scuola sembrava destinata a chiudere data la mancanza di iscrizioni, ma è stata così riqualificata come hub culturale/centro civico per fronteggiare l’aumento della dispersione scolastica.
La caratteristica più sorprendente di questo playround è il fatto di essere un dipinto anamorfico immersivo che cambia a seconda del punto di vista. Le parole ‘Growth’ e ‘Rhythm’ danno in certi punti l’illusione di essere in 3D.
Francesco Persichella (Piskv), Roma
Spostandoci a Roma, da segnalare il playground dedicato a Kobe Bryant, cestista dell’NBA cresciuto in Italia e scomparso tragicamente a gennaio 2020. L’artista, Francesco Persichella in arte Piskv, spiega che ha realizzato l’opera in collaborazione con la San Lorenzo Family. Riprodotto il disegno sull’asfalto, i giovani che già frequentavano quello spazio lo hanno aiutato a dipingerlo. Afferma: “Credo che il contributo dei giovani che già utilizzavano quel playground sarà decisivo per la tenuta di quest’opera che è unica. Nei mesi invernali qui era facile trovare bottiglie abbandonate ed un po’ di rifiuti. Da quando abbiamo rifatto il campo, invece, se ne stanno prendendo particolarmente cura, raccogliendo anche l’immondizia che lasciano gli altri”. “
Marica Montemurro, Giuseppe Papapietro (collettivo Team Art) e Luca Bia, Playground Kobe Bryant, Matera
Attraverso il connubio tra arte pubblica e sport è stato possibile sottrarre al degrado e restituire alla comunità un luogo di incontro per grandi e piccoli. L’ispirazione per questo campetto viene dai disegni degli alunni della scuola media “Giovanni Pascoli”. I ragazzi hanno infatti fornito idee che poi sono state reinterpretate dagli street artist del collettivo Team Art. Il rettangolo del playground è dominato da un’immagine “futurista” di Kobe Bryant lanciato in palleggio. I due cerchi in corrispondenza delle aree rappresentano il pallone da basket che Kobe si passa da una mano all’altra.
GUE, Playground, Torino
Un’altra opera “futuristica” è quella realizzata per il Parco Carlo Carrà di Alessandria, dedicato al noto pittore piemontese esponente del futurismo. Lo street artist siciliano GUE ha illuminato con colori vivaci colori un playground proprio ispirato proprio al dinamismo futurista. L’opera rievoca infatti, con linee e forme fluide e geometriche, gli incessanti movimenti di una partita di pallacanestro. Le splendide foto di Ugo Galassi che hanno immortalato il campetto hanno fatto il giro del mondo.
Seguiranno altri due articoli dedicati all’incontro tra playground e street art. Uno per i campetti realizzati da Ale Senso, Fabio Petani, Paolo il Baro Baraldi, ManuInvisibile e Giulio Vesprini per lo StreetArtBall Project nella bergamasca. E uno dedicato ad alcuni tra più bei playground realizzati nel resto del mondo.
Ricordiamo che la raccolta fondi per lo StreetArtBall project è ancora aperta qui.
Stay tuned!