
StreetArtBall Project: ecco i 5 campetti realizzati
Abbiamo creduto tanto in questo progetto, lo StreetArtBall Project (SAB), di cui vi abbiamo parlato qui. Insieme a Pilo Agency, Nuvole in viaggio e Pianura Urbana e con il fondamentale supporto di Fondazione della Comunità Bergamasca, abbiamo riunito street artist da tutta Italia, coinvolto 5 comunità locali, raccolto le vostre donazioni e aspettato che, tra rulli e litri di colori, il paziente e incredibile lavoro di Fabio Petani, Paolo Baraldi, Manu Invisible, Ale Senso e Giulio Vesprini, si compisse.
Siamo finalmente orgogliosi di presentarvi il risultato finale: 5 campetti spogli si sono trasformati in altrettante opere d’arte, che gettano luce su quartieri simbolici della città di Bergamo. Ve li presentiamo tutti quanti.
Fabio Petani – Gorle
Siamo a Gorle, un paese alle porte di Bergamo, un polmone verde alle porte della Valle Seriana, scelto come la prima tela sulla quale dare vita all’incredibile opera realizzata da Fabio Petani .
Si chiama “Carbon Dioxide & Calathea Makoyana”, e, come tutte le opere di questo artista, si compone di un elemento chimico e di una pianta.
La Calathea ‘Makoyana’ è una grande pianta purificatrice dell’aria e trasforma le sostanze nocive in ossigeno. Perfetta insomma per simboleggiare la rigenerazione urbana e sociale attraverso lo sport, nonché la sensazione di rinascita dopo un anno di pandemia difficile e opprimente.
SAB Project si è occupato anche della livellatura del cemento del campetto, rendendolo perfetto e pronto per essere usato.
Manu Invisible – Valtrighe
Manu Invisible, artista sardo, ha dato vita a un’opera sorprendente sul campetto di Valtrighe, piccola frazione del territorio bergamasco che guarda verso le vicine Lecco e Milano. Lo street artist ha voluto per prima cosa di abolire il nero dalla sua tavolozza.
Il playground si è trasformato in un gigante schermo di PC, con uno dei wallpaper più celebri e iconici. Uno schermo preso a pallonate, grazie alle quali si aprono finestre su un mondo fantastico che simboleggia il sistema operativo e allo stesso tempo il sistema in cui tutti viviamo.
Un pallone, in questo caso da basket, rompe i vetri delle finestre passate e fa scorgere il futuro, il colore, ma anche le istruzioni per una rinascita. A presentare il campo Elisa Penna, campionessa della Nazionale Italiana!
Oltre a Manu Invisible, hanno lavorato al campo il Valtrighe Basketball tournament e la Parrocchia di Valtrighe, senza i quali tutto questo lavoro non sarebbe stato possibile.
Paolo Baraldi – IL PILO (Bergamo)
IL PILO, ai piedi della magnifica Città Alta, è stato il cuore pulsante della community del basket da strada bergamasco. “È stato” perché, al di là dei blocchi imposti dalla pandemia, è chiuso da molto, troppo, tempo. Qui si sono svolte sfide epiche tra “resident” del playground, occasionali e campioni come Luigi Datome, Diego Flaccadori 12, Martin Castrogiovanni e Elisa Penna.
L’autore “Il Baro” Baraldi è una figura di rilievo sia di questo campetto sia della cultura street di Bergamo, oltre ad essere colui che ha ideato e fortemente voluto la nascita di StreetArtBall Project.
“Il nuraghe al contrario” nasce da un’esperienza personale dell’artista. Per un infortunio prima e per una forma tumorale poi, il Baro lasciò il basket e la sua promettente carriera. Gli è caduto tutto il mondo addosso, spingendolo verso quell’immaginario buco nero della sua opera, che sprofonda creando un’illusione ottica. Le pietre, tuttavia, salde come quelle delle antichissime costruzioni sarde, hanno contribuito a tener salda la propria vita e i propri sogni. Visivamente il nuraghe spinge verso il basso ma sulla superficie del campo, grazie all’opera di Paolo, è possibile saltare o quasi galleggiare giocando a basket.
Ale Senso – Casnigo
Siamo a Casnigo, un paese della Val Seriana così duramente colpita durante la prima ondata di Covid. AleSenso ha dedicato la sua splendida opera ad Emiliano Perani, giovane grafico di Casnigo che il Covid a portato via a soli 37 anni. “Emi” era pieno di energia, appassionato di fotografia, di viaggi, di arte e di basket, a cui amava giocare proprio in questo campetto.
Il campo raffigura alcune carpe che nuotano in uno sgargiante stagno turchese attorno ad un isolotto centrale, dove alcuni edifici formano la scritta “EMI”. La scelta delle carpe nasce da un viaggio in cui l’autrice ha scoperto il significato a loro attribuito nella cultura orientale: perseveranza e coraggio. Due valori fondamentali nello sport e per guardare al futuro di una terra così duramente colpita e da una giovane vita spezzata.
I tabelloni mostrano invece il ragazzo intento a scattare una foto e il Blu Man, protagonista di un suo importante progetto artistico.
Giulio Vesprini – Treviglio
“Horizon” è il nome del quinto e ultimo campetto del progetto, situato a Treviglio in un bellissimo parco. L’idea di Giulio Vesprini, artista marchigiano, nasce dalla ricerca sul paesaggio orizzontale astratto. Per lui l’arte urbana è reinterpretazione dei luoghi che visita e una nuova visione di architettura. Per questo Horizon nasce dalla campionatura delle tonalità dell’ambiente circostante: verdi del parco, azzurri del cielo, rosso del sole cocente.
Questo è l’ultimo campetto realizzato, grazie a Nuvole in Viaggio e Pianura Urbana. Nelle immagini i giocatori di SBS Wheelchair Basketball Bergamo, i primi a testare il nuovo campetto!
Street Art Ball Project non si conclude qui: grazie anche al vostro generoso contributo stiamo lavorando per poter realizzare a breve altre opere!